La tassa automobilistica, comunemente chiamata in Italia bollo auto, rappresenta un vero e proprio tributo obbligatorio. Si tratta di una tassa che ogni cittadino, proprietario di un veicolo regolarmente registrato e abilitato alla circolazione su strada, è tenuto a versare entro la scadenza prevista. Il pagamento di questa imposta è dunque legato al possesso del mezzo, indipendentemente dall’effettivo utilizzo.
Come funziona?
Il Bollo auto, precedentemente noto anche come tassa di circolazione, non prevede un importo fisso per tutti i veicoli o per tutti i cittadini. Si tratta infatti di una tassa variabile, la cui gestione è affidata principalmente alle singole regioni italiane. L’importo da corrispondere dipende da diversi fattori, tra cui la regione di residenza, le caratteristiche tecniche del veicolo, la sua età e la potenza espressa in kilowatt.

Il pagamento deve essere effettuato annualmente dal proprietario, dall’usufruttuario o, in caso di noleggio, dal titolare del contratto. È importante sottolineare che il bollo auto va corrisposto anche se il veicolo non viene utilizzato, in quanto si tratta di una tassa sul possesso e non sull’effettiva circolazione.
A differenza dell’assicurazione, anch’essa obbligatoria, il mancato pagamento del bollo non comporta un’immediata sanzione durante i controlli su strada: il “posto di blocco” non può contestare direttamente la mancata corresponsione della tassa automobilistica. Tuttavia, il mancato pagamento è equiparato a una qualsiasi altra imposta non saldata, con conseguenze potenzialmente gravi dal punto di vista fiscale e amministrativo.
Come viene calcolata la tassa automobilistica nel 2025
Il metodo di calcolo della tassa automobilistica è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi anni. L’importo dovuto si basa principalmente sulla potenza del veicolo, espressa in kilowatt, a cui si aggiungono fattori come l’età del mezzo e la sua classe ambientale (indicata dalla normativa Euro), che riflette il livello di emissioni inquinanti.

Di conseguenza, i veicoli più datati e maggiormente inquinanti, appartenenti a classi Euro inferiori, sono soggetti a tariffe più elevate. Va però evidenziato che non tutte le regioni applicano gli stessi criteri: le modalità di calcolo possono variare, rendendo necessario verificare la propria situazione specifica per determinare l’importo esatto del bollo.
Oggi, grazie ai servizi online come il portale ACI, è possibile conoscere con precisione l’importo e la scadenza del bollo inserendo semplicemente il numero di targa del veicolo. Il pagamento può essere effettuato tramite il sistema PagoPA, bollettino postale, servizi digitali o presso ricevitorie autorizzate, offrendo così diverse modalità di versamento.
Cosa cambierà nel 2026
Secondo quanto riportato da numerosi portali specializzati, dal 2026 sono previste alcune novità che interesseranno in particolare i veicoli più inquinanti, come quelli appartenenti alle categorie Euro 0 ed Euro 1. Per questi mezzi, si prevede un aumento dell’importo del bollo, che potrebbe oscillare tra il 10% e il 15% rispetto alle tariffe attuali.

Questa misura comporterà un aggravio economico per i proprietari di veicoli più vecchi e inquinanti, ma rappresenterà anche un incentivo concreto alla sostituzione delle auto obsolete con modelli più moderni e meno impattanti sull’ambiente.
Al momento, invece, sembra essere stata accantonata l’ipotesi di introdurre una tassa automobilistica di respiro europeo, calcolata sulla base dei chilometri percorsi, simile a un’assicurazione obbligatoria. Tale proposta, nota come bollo auto europeo, era stata ipotizzata per il prossimo anno, ma per ora non verrà attuata.
Riduzione del bollo auto
Anche per il 2025 sono state confermate diverse agevolazioni per i veicoli a basso impatto ambientale, in particolare per quelli elettrici. In ben 18 regioni italiane su 20, i veicoli elettrici godono di esenzione totale dal pagamento del bollo per i primi due anni dall’immatricolazione. Successivamente, è prevista una riduzione significativa dell’importo, che può variare dal 60% al 75% per i veicoli di nuova immatricolazione a propulsione elettrica o ibrida.

Queste agevolazioni non si applicano solo ai veicoli, ma anche a determinate categorie di cittadini che possono beneficiare di ulteriori esenzioni.
I cosiddetti “veicoli storici”, ossia quelli immatricolati da almeno 30 anni, sono completamente esenti dal pagamento del bollo auto. Per i veicoli con un’età compresa tra i 20 e i 29 anni dalla prima immatricolazione, è invece prevista una riduzione del 50% sull’importo dovuto. Inoltre, alcune regioni consentono a specifiche tipologie di veicoli di circolare in zone normalmente interdette al traffico, offrendo così ulteriori vantaggi ai possessori di auto storiche o a basso impatto ambientale.